La storia
Henri Arnaud, ufficiale, pastore e leader dei valdesi guidò negli anni 1698 e 1699 un gruppo di clandestini valdesi dalla val Chisone e Pragelato attraverso la svizzera nella futura patria in Württemberg. Risale al primo settembre 1700 la data della fondazione della “Colonia di Simmozheim” che divenne poi Neuhengstett.
I primi coloni, 28 famiglie con in totale 134 persone, chiamarono la nuova patria “Bourcet”. Dal 1716 la colonia venne rinominata ufficialmente “Neuhengstett”.
All´ínizio i coloni non costruirono case stabili, ma solamente delle baracche, perché speravano in un ritorno nella loro patria natale. La loro vita fu dura e di miseria ma sempre accompagnata da un´imperturbabile fede in Dio che si ritrova nel motto valdese: “Lux lucet in tenebris”.
La loro lingua, un dialetto francese, il cosiddetto “Patois” è stato parlato fino all´anno 1823. Da quell´anno il francese viene ufficialmente vietato nelle chiese e nelle scuole. Oggi non c´è più nessuno che sia in grado di parlare il dialetto. Solamente i toponimi e cognomi ne ricordano l´origine.